PSICOLOGIA CLINICA E PSICOTERAPIA – Gilberto Gobbi –
“La novità della psicoterapia come scienza, arte, tipo di relazione o servizio, si riflette nel fatto che tutt’oggi ancora non ne esiste una definizione precisa, che sia per tutti accettabile. Anche dal punto di vista del paziente o cliente possono esservi molte definizioni, poiché ciascuno vive la propria esperienza in modo unico” (W.H. Fitts)
La psicoterapia, all’interno del vasto territorio della psicologia, appartiene al settore della psicologia clinica, che deve il suo nome alla psicologia americana, in cui la psicoterapia è stata fortemente legata alle cliniche psicologiche, luoghi dove si affrontava oltre la diagnosi anche la cura (terapia) delle disfunzioni psicologiche (psicopatologie).
All’inizio del XX secolo Lightner Winter, allievo di Wilhem Wundt, il fondatore del primo istituto di psicologia sperimentale a Lipsia, apriva a Philadelfia la prima clinica psicologica, fondando anche la rivista “Psychological Clinic”. Da allora il termine di psicologia clinica si è diffuso in tutto il mondo, come quella branca della psicologia che affronta con metodi scientifici le psicopatologie.
Oggi oltre il 65% degli psicologi lavora nel campo della psicologia clinica, il cui settore si è estremamente ampliato negli ultimi anni.
Occorre prendere atto che non c’è una sola psicologia clinica, in cui gli operatori si riconoscono e che gli orientamenti psicoterapeutici sono molteplici; tuttavia il modello di base, da cui ogni indirizzo psicoterapeutico parte, è costituito dai seguenti fattori comuni: disturbo – sintomo – causa – cura o terapia – prevenzione.
Dal modello base comune emergono vari collegamenti tra gli elementi, che vedono il disturbo psichico nella posizione centrale di una triangolazione, formata dal rapporto tra disturbo psichico, terapia e prevenzione . Da questa triangolazione si struttura la relazione terapeutica tra terapeuta e cliente che, determina profondamente il percorso clinico assieme all’orientamento teorico dello psicoterapeuta .
A questo punto occorre chiarire il significato del termine clinico, che abbiamo trovato accanto a quello di psicologia, perché connota e specifica il contenuto della “psicologia clinica” e dello stesso intervento psicoterapeutico.
Da un punto di vista generale, il termine clinico viene usato per indicare chiunque, con interventi sistematici, tenti di modificare e migliorare lo stato psicologico di una persona. Così, di là delle competenze professionali, il termine clinico è usato semplicemente con riferimento alla persona, che effettua l’intervento psicologico, prescindendo da quale possa essere la sua particolare formazione professionale. In questo senso generale è un “clinico” chi opera con intento di intervenire sulla psiche delle persone per modificarla.
Nel significato specifico della psicologia clinica, invece, il termine clinico è riferito essenzialmente alla competenza e attività dello psicologo-psicoterapeuta, quindi a quel professionista, che ha conseguito una formazione specifica per lavorare nell’ambito della psicologia clinica.
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Nel vasto orizzonte della psicologia, gli ambiti della psicologia clinica, che determinano con chiarezza le competenze e gli interventi dello psicoterapeuta, sono:
– studio della personalità, per verificare e accertare le possibili cause del suo cattivo funzionamento e programmare gli interventi più consoni;
– attivazione di uno dei vari tipi di intervento psicoterapeutico;
– intervento con azioni svolte sull’ambiente sociale del paziente/cliente, sulla famiglia, sull’ambiente di lavoro o sulla comunità, in senso lato.
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[Gilberto Gobbi, Mi serve aiuto e se andassi dallo psicologo, Verona 2008]